Video della consegno del premio "Antonia Pozzi" del 25 Marzo a Laveno Mombello (VA)
Mariano Berti compare al minuto 23
Aprile 1943, i tedeschi in fuga dalle parti del Colmello, località di Paese (Treviso-Italy) ai confini con San Cassiano di Quinto, abbandonano precipitosamente una cassaforte lungo il fossato che costeggia la ferrovia Treviso-Vicenza, ma occhi indiscreti registrano la scena e, con la complicità delle tenebre, rocambolescamente la sottraggono. I De L…
Voglio saperne di piùErano state sui piedi di quel sudtirolese originario da Stilfs, scivolato sotto la ruota del carrettone e morto di lì a poco nell’osteria - Stefan Jaufner si chiamava - calzature di legno di buona fattura, zoccoli con la punta risvoltata, così belli e da far invidia (cfr. vol. II – Fam. Mussato). Giovanni Battista Gabbin, dopo la sepoltu…
Voglio saperne di piùI Piva emergono fin dall’Ottocento in Padernello, frazione di Paese (Treviso-Italia), con il soprannome “Cavarèri”, ossia allevatori di capre. Ciò potrebbe confermare una tradizione che risale al capostipite, pastore e suonatore di piva. I primi “Cavarèri” s’insediarono in Padernello nel 1874. Alcuni giunse…
Voglio saperne di piùAperitivo con l'autore in Auditorium a Casale sul Sile Sabato 3 Febbraio alle ore 18:00: una serata sulla cultura e la società veneta e l'occasione per fare aperitivo con Mariano Berti, in occasione della serata conclusiva della Mostra di strada "Alla ricerca delle nostre radici a Casale e dintorni"
"Fameje de 'na volta" ha vinto il primo premio al concorso letterario nazionale "Città di Cologna Spiaggia" in Abruzzo con la seguente motivazione:
"Il libro di racconti Fameje de 'na volta che ha meritato il primo premio si caratterizza per un forte ancoraggio alle tradizioni familiari e ai valori che le contraddistinguono, elemento molto importante all'interno di una società sempre più bisognosa di punti di riferimento e di ideali. Particolarmente efficace e fluido lo stile."
I migranti partivano rivestiti della loro dignità, indossando il vestito da festa, l'unico che possedevano, perché non volevano apparire degli straccioni, ma lavoratori volenterosi, con una buona reputazione. Con queste qualità se ne andavano migliaia di giovani, e così facendo si sono conquistati una stima universale.
Un libro di racconti, di storie vere, per ricordare chi ha lasciato il proprio paese intraprendendo l'avventura migratoria per cercar fortuna, come si diceva allora, per trovare quella vita decorosa che in patria era preclusa.
Senza memoria rischiamo di smarrirci. Lo si comprende da questo volume di testimonianze raccolte da voci ormai scomparse. È la vita delle famiglie rurali degli ultimi secoli, dalla nascita alla morte, vista e documentata dai parroci. Una ricerca singolare, un saggio sulla civiltà contadina che si legge come un romanzo. Un peregrinare nel tempo tra storia, fede, racconti e leggende che può costituire una guida per ricostruire la genealogia e la saga della propria famiglia.Il passato è come una stella che continua ad emanare luce anche se estinta. Oggi si corre tanto, ma forse senza sapere bene dove si è diretti. Per andare avanti è necessario talvolta fermarsi, riavvolgere il nastro e prendere spunto da chi per certe vie è già transitato.Non c’è fonte migliore di libri come questo per comprendere le radici della società in cui ci realizziamo. Da sempre gli storici si sono focalizzati sui grandi avvenimenti, sulle conquiste e crollo degli imperi, sulle ideologie dei ceti dominanti, dando importanza ai fatti in sé senza metterci il pathos, cioè senza percepirne con i sensi la consistenza umana. Questo volume, come i precedenti della stessa serie, fa un po’ di giustizia.
Mariano Berti è stato ospite di Rete Veneta nella trasmissione Sveglia Veneti del 27/04/2023 per parlare del suo nuovo volume di "Famiglie d'altri tempi"
E' possibile rivedere l'intervento al seguente link Sveglia Veneti
Video della consegno del premio "Antonia Pozzi" del 25 Marzo a Laveno Mombello (VA)
Mariano Berti compare al minuto 23