Il Selvaggio del Lagorai si è classificato terzo al IX Concorso Letterario Nazionale di Grottammare (AP), nella sezione "Libro edito di narrativa".
Il video della Premiazione
Una famiglia i De Marchi “Ostón” di probabili comuni origini con i “Tési”. Lo testimoniano varie coincidenze oltre che gli atti di battesimo. Provenendo da Musan, gli “Ostón” arrivarono a Paese con Valentino; è quanto emerge dall’atto di matrimonio del figlio Giacomo (1794): “22 febraro 1…
Voglio saperne di piùQuand’ero bambino, avevo per compagni di gioco due amichetti che abitavano poco lontano di casa. Ci divertivamo con i soldatini di plastica, costruendo i fortini delle Giubbe Rosse e riproducendo le Montagne Rocciose, dove i pellirosse tenevano i loro villaggi. Quei monti erano di carta di cellulosa, proveniente da sacchetti di calce e d’altra polvere…
Voglio saperne di piùHanno probabilmente una comune origine i Nasato di Paese, che, con l’aumentare della stirpe, hanno assunto i nomignoli “Moréti”, “Moretèi” e “Moretóni” per praticità. I Nasato-“Moretóni” tutti li ricordano ancora ubicati in una stradina laterale di Via San Luca a Paese (Trevi…
Voglio saperne di piùIl Selvaggio del Lagorai si è classificato terzo al IX Concorso Letterario Nazionale di Grottammare (AP), nella sezione "Libro edito di narrativa".
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“Sono un selvaggio. L’ho sempre saputo. Fin da ragazzo amavo più la compagnia della natura che quella umana. Scrutavo ogni cosa, conoscevo ogni pianta, ogni segno di vita era per me oggetto d’interesse. Mi piaceva da morire la campagna: era la mia vera casa. E intanto puntavo lo sguardo sul profilo delle montagne che esercitavano su di me un’irresistibile attrazione, ma che a quel tempo non potevo raggiungere. Molto dopo arrivò quel magico momento e da allora le montagne sono diventate parte della mia vita.”
Inizia così questo libro di memorie ed esperienze, che parla di natura, di ambiente da vivere e da rispettare perché noi ne siamo parte e la natura è un dono da conservare.
Nel suo raccontare, il libro alterna realtà e fantasia, sogni e visioni, non trascurando di descrivere dettagliatamente alcune escursioni dolomitiche e viaggi en plein-air. Ogni sagoma rocciosa, ogni anfratto, ogni fiore, ogni passo, ogni incontro fantastico (con il cervo Pascolino, il fiume Chiacchierino, l’orso Miele, la marmotta Timidina, l’albero Frondoso, Path l’ominide) ricorda a Nick il suo passato, proiettando riflessioni che tendono a migliorare il futuro e la vivibilità sul suo trascurato pianeta.
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Il Selvaggio del Lagorai si è classificato terzo al IX Concorso Letterario Nazionale di Grottammare (AP), nella sezione "Libro edito di narrativa".
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