La ricostruzione della famiglia Miotto del territorio comunale di Paese si è rivelata un’impresa immane per la complessità della sua diramazione, soprattutto per la quantità di nuclei guidati da capifamiglia omonimi e per mancanza di dati certi delle genitrici. Ciò ovviamente riguarda i secoli passati, quando il cognome della sposa non era considerato importante venendo il più delle volte omesso. […]
Il primo dei Miotto ad essere memorizzato a Paese è del 1661: “Adì 23 8bre 1661; Adamo figlio di Lorenzo Miotto e di Maddalena sua consorte fu batizato da me P. Soane curato; compare Piero Pierobon”. Se ne deduce che il primo nucleo dei Miotto ad apparire sulla scena fu quello di Lorenzo e Maddalena, nati intorno al 1640. Nella discendenza dei Miotto i Lorenzo li troviamo anche più tardi: “16 Luglio 1787. Anna figlia di Lorenzo q.m Domenico Miotto e di Zanneta Valente…”; e contemporaneamente pure a Padernello. Ovviamente ciò è quanto appare nei registri degli archivi parrocchiali tenuti obbligatoriamente dopo il Concilio di Trento, anche se a Paese mancano purtroppo quelli del primo periodo.
I Miotto nel XVIII secolo abitavano in Sovernigo, come si deduce dall’atto di nascita che segue: “29 Gennaro 1740. Angela figlia di Antonio De Stievani e Lucia, nata oggi alle ore 16, fu battezzata da me Don Antonio Vendramini Cappellano e tenuta al Sacro Fonte da Gaetano Miotto figlio di Liberal da Sovernigo”.
Oltre ai Lorenzo, a Paese compaiono soprattutto Santo, Felice, Antonio, Domenico (il primo era del 1696), Andrea, Giovanni, Angelo, e Francesco. Eccetto Felice e Santo, tutti gli altri figurano frequentemente sia a Padernello sia a Paese e pure a Castagnole, e ciò testimonia inequivocabilmente che si tratta della stessa famiglia. Francesco si trascina ancora oggi, ossia dopo oltre tre secoli perché, com’è risaputo, era usanza, anzi quasi obbligo nei tempi andati, adottare i patronimici. Ed è qui il guaio: essendo le famiglie molto numerose, alla morte del padre quasi tutti i figli attribuivano ai nuovi nati il suo nome. Nella ricerca, solitamente la differenza la fanno le spose, ma se manca il cognome e si tratta di una omonimia è quasi impossibile uscirne.
[…] E i Miotto c’erano anche in Morgano: “Adi 6 Giugno 1724. Antonio figlio del q.m Domenico Miotto della parrocchia di Morgano, relito in primi voti della fu Maria figlia di Agnolo Donadi, s’è congiunto in matrimonio per verba de presenti… con Maria figlia del q.m Domenico de Zilio… relita in primo voto del q.m Franco Carer di questa Parrochia…”. Antonio era già vedovo e risposato nel 1724; suo padre Domenico potrebbe essere stato del 1670-80. Di certo da allora gli Antonio e i Domenico si sprecano.
[…] A Paese i Miotto - cognome derivante da una aferesi del nome Bartolomeo - sono caratterizzati da due soprannomi: Teson e Carnio. Più diffuso è sicuramente il primo, tuttora molto usato.
[…] Per la sequenza genealogica si rimanda il lettore alla consultazione degli allegati. Angelo Miotto (1820) era figlio di Antonio (1789) e di Chiara Mattiazzi, capostipiti di una lunga discendenza, che ancora non conosce défaillance. Oltre ad Angelo i due generarono Francesco (1815) che si sposò con Maria Giuriato (1821). Saranno questi precursori di altre due importanti diramazioni dei Miotto detto Teson.
Si conosce la storia di Angelo dal suo matrimonio con Anna Florian (1827) che sposò in seconde nozze il 24 Dicembre 1871 dopo essere rimasto vedovo di Francesca Favaro (1826-68). […] Angelo e Anna erano quindi artigiani, sarti, come risulta dalle memorie che ancor oggi si tramandano in famiglia. Sicuramente artefice principale di questo incontro fu la professione: probabilmente si erano conosciuti frequentando qualche corso di aggiornamento di taglio e cucito. Come sia scattata la scintilla del loro amore è materia per l’umana curiosità che oggi si chiama gossip, dato che lo sposo aveva da poco oltrepassato la cinquantina e la sposa non era più tanto giovane neppure lei.
Dieci anni dopo ci fu un colpo di scena riguardo alla loro unione, dato che erano affini di secondo grado e avrebbero quindi dovuto ottenere una speciale autorizzazione e di conseguenza il matrimonio rischiò di essere considerato nullo. Il tutto fu regolarizzato il 4 ottobre 1881, ossia dieci anni dopo. […]
Antonio e Augusta Venturin si sposarono a Paese il 29 Aprile 1973. Nell’atto di promessa di matrimonio si ha conferma che lo sposo era figlio d’arte e che pure la sposa era un’artigiana […].
Fu la coppia Silvio-Augusta Santa - questa era conosciuta con il secondo nome - a far germogliare in Badoere di Morgano (Treviso) un nuovo ramo dei Miotto, anche se nel trasferirsi da Paese persero il soprannome “Teson”.
Silvio da giovane aveva imparato a fare il meccanico: conosceva bene tutti i pezzi di una bicicletta, che sapeva riparare e ricostruire. Ben presto dovette andare sotto le armi, nei bersaglieri, e fu spedito in Libia prima di partire per il fronte della Grande Guerra. Fu così che si fece in tutto ben novantadue mesi di militare, ossia oltre sette anni e mezzo. […]
(Questa lunga storia si trova nel 4° vol. Famiglie d’altri tempi. Il libro può essere richiesto all’autore: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)