Vincenzi ("Speri")

Vincenzi Carlo fam 1930 mamma Genovese w“Padernello 7 Febbraio 1887. Premesse le tre canoniche pubblicazioni in questa Chiesa parrocchiale ed in quelle di Postioma e di Villorba, quest’ultima patria dello sposo, in questa Chiesa di S. Lorenzo levita e martire, alla presenza di me Don Sebastiano Furlanetto, Cappellano Curato de licentia Parroci, dei due testimoni rogati Miotto Giuseppe campanajo e di Marconato Bortolo villico, Vincenzi Sperandio di Giovanni e fu Angela Zottis, nato a Villorba il 25 Febbraio 1844, e di anni 17 trasferito a Postioma ove dimorò fino all’età di anni 37, ed ora da 5 anni dimora in questa, cattolico villico celibe, per verba de presenti ha contratto matrimonio con Maria Bordignon di Valentino e Mattarollo Benedetta, nata a Padernello l’11 Ottobre 1854 e qui sempre domiciliata, vedova del fu Luigi Zanatta morto in questa Parrocchia il 5 Agosto 1883”. Segue la fima dello sposo e la croce della sposa analfabeta.
Sta racchiusa in quest’atto matrimoniale la chiave d’ingresso nel territorio di Padernello (frazione di Paese - Treviso) della famiglia Vincenzi. A tenere le fila fu quindi Sperandio (1844-1911), figlio di Giovanni e di Angela Zottis, che si sposò non più tanto giovane con Maria Bordignon (1854-1910), vedova di Luigi Zanatta. Fu la prima coppia Vincenzi a coniugarsi in Padernello.
Giovanni e Angela Zottis, in Villorba e in Postioma, avevano già dato i natali ad altri quattro figli: Maria Maddalena (1850), che si coniugò in Postioma con Alvise Genovese (1847) il 12 febbraio 1872; Antonia Maria (1854), che si sposò nel febbraio 1875 con il postiomese Angelo Tempesta (1851); Luigi Callisto (1856), che si unì a Teresa Antonia Stefani (1858), da Volpago; Giuseppe Angelo (1862), il più giovane, nato in Postioma. I suoi fratelli erano venuti al mondo in Villorba.
Giunti in Padernello, i Vincenzi andarono ad abitare in località San Luca, in quella che era la Via Ortigara, attuale Via Vecellio. Con la casa avevano acquistato cinque ettari di terreno in Strada Matta e Via Marzelline.
Il primo dei Vincenzi a vedere la luce di Padernello fu Amadio, detto Zanin, figlio di Luigi Callisto e di Teresa Antonia Stefani; era il 6 ottobre 1885. Non era tuttavia il primogenito, perché i due sposi, in Postioma, avevano già dato i natali a Bortolo (1880), che nel Gennaio 1902 si congiunse a Maria Comin (1881), figlia di Liberale e Teresa Tempesta, e a Domenico Maria (1881).
Vincenzi è un cognome diffuso in quasi settecento comuni italiani, con una netta preminenza nel Nord Italia, soprattutto in Emilia Romagna, ma anche nel Mantovano e nel Lazio. Una certa concentrazione si ha pure nel Cosentino. Nel Veneto è particolarmente concentrato nel Veronese e nel Trevigiano. Vincenzi, com’è facile intuire, deriva dal cognomen latino Vincentius (Vincenzo).
Nel comune di Paese trovano radice in Postioma, provenienti da Villorba intorno al 1860, per poi diffondersi anche in Padernello e in Porcellengo, oltre che in terra di emigrazione, soprattutto nelle Americhe. Negli U.S.A. sono attualmente piantati in alcuni stati che lambiscono le coste oceaniche, particolarmente in quello di New York, nel Connecticut e in California.
In Padernello, nel secolo scorso si sono sviluppati sostanzialmente tre ceppi, contraddistinti da soprannomi diversi, pur essendo tutti Vincenzi di medesima estrazione: si tratta degli Zanin, degli Speri e dei Cisi. Il nucleo principale è certamente quello degli “Zanin”, nomignolo che deriva dal capostipite Giovanni, nato prima del 1820, coniugato in Villorba con Angela Zottis e poi trasferito a Postioma.
Un tempo Giovanni si scriveva Zuanne, da qui il soprannome Zanìn che significa Giovannino, che la parlata veneta ha poi deformato in “Danìn”.
Dagli Zanin si staccarono gli “Speri”, da Sperandio, con il quale è iniziata questa storia. I “Cisi” invece, sono più recenti. Discendono infatti da Tarcisio e Teresa Merlo, ramo di Amadio e Lucia Genovese.
Che abbiano la stessa origine lo confermano le comuni omonimie. Ad esempio Sperandio è presente in tutti i rami e non si può affermare che fosse un nome tanto comune. Sarà forse un caso che alla morte di Sperandio, il marito di Maria Bordignon, avvenuta nel 1911, nel tempo di un anno siano nati tre Sperandio, uno per ogni branchia dei Vincenzi? Pure Amadio (o Amedeo) li accomuna, anche se non figura nel ramo degli Speri. Certo che Sperandio e Amadio sono nomi molto simili, ma non così usuali. [...]

(La storia completa di questa grande famiglia si trova nel 3° volume Famiglie d’altri tempi, reperibile on-line su www.macrolibrarsi.it)

Please publish modules in offcanvas position.

Free Joomla! templates by AgeThemes