Pupetto o Puppetto, un unico comune d’Italia racchiude famiglie con questo cognome: Paese (Treviso). Il cognome potrebbe derivare da “Gens Pupia o dal personale latino Pupius portato ad esempio da Marcus Pupius Piso Frugi Calpurnianus propretore in Spagna tra il 71 o il 70-69 e governatore della stessa nel 57”.
[…] I Puppetto arrivarono a Paese provenendo da Santa Cristina di Quinto di Treviso, con Giobatta (1826-1911) che, il 26 novembre 1855, sposò Teresa Basso (1819) dando origine alla sua discendenza: “Gio.Batta Pupetto di Domenico e Domenica Rubellatoi, nato il 24 9bre 1826 a S. Cristina, fu per 4 anni a Castagnole, per un anno a Morgano e da tre anni domiciliato a Paese, cattolico, villico, nubile, fù oggi da me sottoscritto congiunto in matrimonio con Teresa Basso di Felice ed Angela Bonetto…”.
Giobatta era quindi figlio di Domenico e Domenica Rebellato, ma a S. Cristina di Quinto i Puppetto avevano fatto soltanto una fugace apparizione, rimanendovi il tempo sufficiente a mettere al mondo quattro figli - Cattarina Francesca (1823), Anna (1825) che sposerà Giuseppe De Marchi (1818), e i gemelli Antonio e Giobatta (1826); uno di questi, Antonio, morì di pochi mesi nel 1827 -. Di Domenico e la sua sposa però non c’è traccia nei registri della parrocchia, come non c’è traccia dei Rebellato e quindi se ne deduce che provenissero da un’altra località…
[…] Abitavano in Via Fornace, l’attuale Via Grazia Deledda 16, fittavoli di Albino Mattarollo, del quale lavoravano con passione due campi e mezzo di terra.
Tredici mesi dopo, nella penombra di una piccola stanza appena illuminata da una candela venne al mondo il loro primogenito Giuseppe (1887), ma la gioia dei due sposi durò nemmeno il tempo di un mese perché ventinove giorni dopo “volò al cielo alle 6 pomeridiane”, come scrisse nel registro dei defunti don Giuseppe Foffano, il parroco di Paese; era il 29 Maggio 1887.
L’anno seguente nacque Gioseffa Angela (1888) la quale, conosciuto Edoardo Graziotto da Albaredo, darà inizio con lui ad una nuova famiglia sposandolo il 29 marzo 1920.
La famiglia di Domenico Giuseppe aumentava ma le risorse erano quel che erano. E cosa poteva offrire quella poca terra che lavoravano, dovendo pagare l’affitto al legittimo proprietario? Il futuro così percepito non offriva loro grandi certezze. Erano anni di privazioni, di fame, avevano però sentito dire che in Sudamerica si cercava manodopera e che c’era la possibilità di lavorare quanta terra se ne aveva voglia. Ogni settimana famiglie intere prendevano il vapore per recarsi in Brasile o in Argentina, o verso altri lidi. Decisero così pure loro di tentare la sorte e nel 1889 s’imbarcarono su una carretta del mare alla volta del Brasile.
Qui la loro storia divenuta un po’ nebbiosa, emerge però dalle trascrizioni degli atti di nascita dei due figli nati in quella terra, Mosè (1890) e Stella (1893), il resto lo si deduce da una certa letteratura e dalle testimonianze di tanti figli e nipoti di emigranti come loro.
Di fatto, sbarcati sulla costa dello stato di Sao Paulo, furono accompagnati nell’entroterra, viaggiando su carri trainati da robusti bovini per oltre 350 chilometri di impenetrabili foreste guadando parecchi corsi d’acqua e superando terreni assai impervi e insidiosi, finché giunsero a Santa Cruz das Palmeiras, a 635 metri di altitudine dove il clima è di tipo tropicale. Disboscare, dissodare, seminare e concimare la terra, alloggiando in baracche di legno autocostruite sul posto: era questo il loro destino. Altro che facile benessere! Si rimboccarono le maniche per rimborsare il biglietto del viaggio e cercare di sopravvivere. Ma la vita spesso la spunta anche nelle situazioni più critiche e in quella terra abitata da esseri ostili vennero al mondo Mosè e Stella.
Mosè nacque nell’agosto 1890 a Santa Cruz das Palmeiras, Stella nel marzo 1893 a Santa Rita do Passa Quatro, a circa cinquanta chilometri di distanza dove nel frattempo i Puppetto si erano spostati, ancor più nel profondo della foresta.
Quanti rimpianti per i due coniugi e quante tribolazioni! Lavoravano come bestie, senza sosta e senza contatti con la civiltà. Ora i disagi lasciati a Paese sembravano loro nulla in confronto a quelli cui erano costretti. Domenico Giuseppe e Domenica Luigia Vettori decisero così di ritornare in Italia e nel 1894 poterono rientrare nella stessa casa di Mattarollo che avevano lasciato quattro anni prima.
[…] A intraprendere nuovamente la via del mare, diretti in Argentina, furono Mosè ed Abramo. In Argentina si fecero una famiglia sposando donne del posto e lì, a Ciudad de Mendoza, prolificano tuttora le loro discendenze. In particolare c’è da dire che Abramo generò sette figli. Purtroppo, con il passare del tempo, la corrispondenza con la famiglia di origine si è rarefatta ed ora le notizie che si hanno di quei parenti lontani sono assai limitate. Nel 2004, però, Carolina Olgado Puppetto, figlia di Mosè e di Maria Regina Piràn, è venuta a Paese per cercare le proprie radici. Uno dei suoi fratelli, Alfredo (1920), morì nel 1970 di shock emorragico. Figlia di Alfredo Puppetto è sicuramente Maria Conception, come emerge da un documento di stato civile del 1999 rilasciato dalla Provincia di Mendoza. […]
(La bella storia di questa famiglia si trova nel 4° vol. “Famiglie d’altri tempi”. Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).