Andava ogni giorno in campagna con la sua bunèa, la carriola lunga senza sponde solitamente usata per asportare il letame dalla stalla. Luigi Vendramin vi caricava l’erba appena raccolta lungo i cavìni e nei fossati per governare la mucca da latte che teneva nella stalla. Possedeva un campetto di terra in Castretta (o Ca’ stretta) al quale si giungeva per la strada campestre che ora prende il toponimo Via Asiago, a Paese (Treviso).
[...] Luigi Vendramin (1853-1930) era figlio di Angelo (1830) e di Maria Sartori, l’ottava generazione, in linea retta, dei Vendramin (“Bulgari”) di Paese. Da giovane faceva il muratore e il calzolaio. A ventiquattro anni, precisamente il 30 aprile 1877, si era unito in matrimonio con la compaesana Valentina Basso che gli diede ben undici figli, tutti venuti al mondo in una casa rurale concessa in affitto con tre campi di terra dai Gobbato di Zenson di Piave.
[...] I Vendramin, una famiglia di origine veneziana, sono presenti a Paese fin dagli albori del Seicento e contemporaneamente anche nelle frazioni, a Postioma con i coniugi Pasquale e donna Giacoma, più tardi anche a Castagnole. A livello nazionale questo cognome è diffuso in oltre duecentoventi comuni, quasi esclusivamente del settentrione italiano, soprattutto nel Veneto e in particolar modo a Venezia. A Paese si contraddistinguono dal soprannome (cfr. vol. I, fam. Vendramin e fam. Milanese): ci sono i “Bomba” e i “Bolzoni”, ma anche i Vendramini-panettieri di Sovernigo e di Villa, i “Giacomèl”, i “Celestìn”, “Scòlo”, “Mogni” e i “Bulgari”, appunto. Probabilmente sono riconducibili tutti ad un unico ceppo, ma più a monte del loro arrivo nel territorio di Paese. A ripercorrerli tutti non basterebbe un libro. Nel tempo hanno varcato gli oceani, diffondendosi soprattutto nelle Americhe.
Domenico (1630-1706), e Adamo marito di Zuanna, sono i due capostipiti emersi in questa ricerca. Di Adamo non si è trovato l’atto di nascita e ciò fa supporre che fosse nato altrove, forse proprio in Venezia dove tuttora è ben conservato e noto il Palazzo Vendramin-Calergi, sede del Casinò Municipale. I Vendramin, famiglia patrizia veneziana, proprietari del teatro di San Luca (chiamato poi teatro Apollo ed ora Goldoni), erano in stretta relazione con i Loredan che a Paese, nel Settecento, possedevano una fastosa residenza di campagna.
[...] Giacomo morì il 6 agosto 1716: “Giacomo Vendramin, figlio di Adamo, in età d’anni circa 53 morse in circa l’hore 22 munito del Sacramento della Penitenza, omessi gli altri per l’improvviso accidente, et hoggi fu da me P. Francesco Bella pievano di Paese sepolto in questo Cemiterio”.
Discendenti in linea retta di Giacomo furono Anzolo (1691), Domenico (1697-1752) marito di Francesca, e Zuanne nato in circostanze critiche: “Adì 23 aprile 1694. Zuane figlio di Giacomo Vendramin et di Pasqua sua legitima consorte, fù battezato in casa dalla commadre Malgarita Anna essendo in pericolo di morte et da me Padre Biasio Feltrino Capellanno alla chiesa fù supplito alle Cerimonie alle quali fù comadre Mattia moglie di Lorenzo Zanoni da Sovernigo”. In queste registrazioni emerge chiaro quale fosse il modo di scrivere del tempo quando l’italiano, ancora poco erudito, transitava dal latino passando per il volgare.
Angelo, Giacomo e Domenico sono una costante nella genealogia dei Vendramin-Bulgari di Paese, come i Francesco e gli Antonio di un ramo omonimo. Dopo Domenico toccava quindi ancora a Giacomo (1738-1809), che formò una famiglia con Rosa Francescato (1738-1812). “26 marzo 1738. Giacomo Cestello figlio di Domenico Vendramin fu Giacomo e di Francesca jugali (coniugi), nato questa matta a ore 25 in circa (l’una di notte) fu battezzato da me P. Angelpriamo Feltrini cappellano curato. Padrino Angelo Lorenzetto di Sebastian, tutti da Villa”: Non mancava la vena poetica a questo sacerdote: “12 luglio 1738. Giustina di Vettor Venturin e di Domenica, jugali, nata questa matta (mattina) circa il levar del sole...”. Il concetto di tempo evidentemente non era come l’attuale.
Rosa Francescato nell’atto di morte è riportata con un altro cognome, probabilmente un soprannome, Cestello, lo stesso che appare nell’atto di nascita del marito Giacomo, il cui significato rimane sconosciuto: “Lì 11 giugno 1812. Rosa Cestello moglie del fù Giacomo Vendramin d’anni settantaquattro circa, dopo il decubito di giorni otto, consunta dalla vecchiaja morì jeri all’ore cinque antemeridiane”.
Il soprannome “Bulgari” trae origine dall’importazione del curàme (pellame) che i Vendramin importavano dalla Bulgaria quando Luigi, il personaggio con cui è iniziata questa storia, faceva il calzolaio. Altri cognomi in diversi paesi del Trevigiano sono individuati col medesimo soprannome e un approfondimento in tal senso ha sortito la stessa motivazione. Da ricordare che Bulgaro è anche un nome di famiglia. [...]
(la lunga epopea di questa famiglia si può leggere nel 3° volume Famiglie d’altri tempi, reperibile on-line su www.macrolibrarsi.it)