La famiglia Mattarucco
La famiglia Mattarucco, appare immediatamente dopo il Concilio di Trento, ossia fin dal tempo in
cui si è iniziato a tenere i registri canonici, ed era probabilmente la più folta del territorio di Paese
(Treviso), anche se attualmente si riscontra essere un nucleo assai modesto.
[…] Si trattava di una grossa famiglia contadina, come lo era la maggior parte in quei tempi, però
con una funzione in più, quella di sacrestani della chiesa di San Martino in Paese, e in tale veste
alcuni suoi membri figurano come testimoni fin dal XVII secolo in una moltitudine di atti
sacramentali.
[…] Ripassando le centinaia di atti relativi ai membri della famiglia Mattarucco nei vari secoli, si
può affermare che questa famiglia rappresenta l’emblematica tipologia del vivere di quel tempo.
Potrebbe quindi rappresentare da sola gli esempi di quanto scritto nella parte generale di questo
libro.
Tra le tante curiosità ne estrapolo una che parla di un suicidio dovuto a un morbo che mandava fuori
di senno molte persone. Come infatti accadde nel settembre 1756 a Giovanna moglie di Francesco
Mattarucco, di anni 39, che si procurò la morte da sé. L’atto è riportato nella parte generale alla
voce «morte per suicidio».
Un altro episodio, drammatico, lo rilevo da un atto di morte del 13 dicembre 1625. Narra che
Liberale Mattarucco, di anni cinquanta, fu ammazzato da Mario Zizola. Non si dice di più, né le
circostanze né il mezzo con cui fu procurata la morte: si tratta di due righe striminzite. E con due
brevi righe fu liquidata anche l’orribile fine di un bambino di sei anni, Zuane figliolo di Priamo
Mattarucco, fu amazzato dal lupo d’anni 6. La data è del 12 dicembre 1630. Fa impressione leggere
di una morte così durante la peste. Ipotizzo che il bambino fosse rimasto solo dopo che tutti i suoi
erano deceduti e che ingenuamente fosse uscito di casa in cerca di aiuto o di cibo.
[…] Mi colpisce anche la morte di Giammaria Mattarucco che morì soffocato d’una postema in età
d’anni 78, il giorno 11 marzo 1760. Si trattava di un’infezione alla gola, forse una faringite o una
difterite che gli precluse le vie infiammatorie, malattie che ora si possono curare con antibiotici e
antinfiammatori, ma allora non c’erano medicinali altrettanto efficaci. E ci furono altri che
morirono di scorbuto, la terribile malattia trattata in altri capitoli del libro. Infatti, il 14 giugno 1778,
passava a miglior vita Apollonia Di Stievani (1706) moglie di Giovanni (1708) di Lorenzo e
mamma di almeno sei figli, tra i quali Mattio che sposò Domenica Cescato, Angelo che si
congiunse con Catterina Pivato, e Liborio (1739) che il 26 novembre 1759 sposò Domenica Pivato
sorella di Catterina. Da notare che in questa successione appare una collezione di Lorenzo, che
risale al XVII secolo e forse prima. Nell’atto di morte di Apollonia, avvenuta nel 1778, a
settantadue anni, si specifica che non si sa se abbia avuto medici alla sua cura né se si sia servita di
medicinali di specieria essendo miserabile.
I Mattarucco hanno anche una lunga storia di diaspora. Ad andarsene in Brasile in cerca di fortuna
fu Domenico (1857), figlio di Giacomo e di Maria Bonisiol, di professione agricoltore, con la
moglie Maria Lorenzetto (1856) di Morgano, e i loro figli: Carlo (1879), Amalia (1881), Maria
Giustina detta Amabile (1885), e Marina Maria (1887), che fu registrata al maschile, ossia Marino.
Presero il vapore «Fortunata R.» a fine settembre 1888, sbarcando a San Paolo il 24 ottobre
attraverso la Baia di Santos. La loro destinazione finale fu Mogy Mirim, presso l’azienda agricola
Francisco Ignacio Quartin, nella microregione di Guaratinguetá.
Domenico e Maria si erano sposati a Morgano il 27 novembre 1878. Partirono pertanto con quattro
figli piccoli, il maggiore non aveva ancora nove anni, mentre l’ultima ne aveva uno. In Brasile
Carlo, figlio di Domenico e Maria Lorenzetto, sposandosi generò Lorenzo, che generò José, dal
quale venne la nipote Vanilde sposata in Mioto, il cui figlio Thiago, risiede a Junqueirópolis, nello
Stato di San Paolo, con moglie e due figli, fa il musicista. Ciò significa che i Mattarucco non si
spostarono mai da quella regione. […]
(l’interessante epopea di questa famiglia si trova nel 5° vol. Famiglie d’altri tempi – Nato all’aurora, 2023,
reperibile online)