La famiglia Nasato (“Moréti”)
Della famiglia Nasato soprannominata Moretti, o Moréti, come dice il volgo, ma anche dei
Moretóni si è già parlato in modo stringato nel primo volume. Si trattava di un ragguardevole casato
che all’inizio dell’Ottocento era già notevolmente dilatato. C’erano infatti i nuclei di Andrea, di
Giacomo, di Pasquale, di Angelo, di Giuseppe, di Luigi, di Francesco, ed è soltanto un mero
esempio dato che si parla di una pianta secolare con tante ramificazioni che continua tuttora a
germogliare. Ecco allora che questo racconto potrà sembrare modesto rispetto all’ampiezza di un
parentado così diffuso, a tal punto che molti dei suoi membri hanno varcato l’oceano non avendo
altra prospettiva per dare un futuro migliore alla loro posterità. E ci furono anche dei matrimoni tra
cugini.
I Nasato risiedevano a Paese (Treviso), nella borgata di Sovernigo, lungo l’attuale Via Montello, in
una grande casa colonica dell’Ospedale Santa Maria dei Battuti di Treviso, lavorandone la terra da
fittavoli. La discendenza finalizzata a questa ricerca proviene dalla coppia Melchiorre (1783-1860)
di Andrea e di Fosca Valente, sposato con Teresa Martignago (1788-1867) di Istrana, figlia di
Bartolomeo e di Giovanna Cattelan. Da questi coniugi si dipartì una sequela di consanguinei che
arriva ai nostri giorni.
Nello stesso cortile sorgeva un altro edificio dei Nasato detti Padarnèi, dei quali, le attuali
generazioni asseriscono non essere della stessa pianta, un’affermazione che appare alquanto dubbia.
Il nomignolo Padarnéi, infatti, deriva da Padernello, e proprio in questa frazione di Paese affiora un
atto del 17 novembre 1793 da cui si evince che Giacomo q.m Pietro Nasato della villa di Sala di
Campagna (attuale Sala d’Istrana) ha contratto matrimonio con Maria figlia di Angelo Pozzebon di
Marzelline. In seguito anche a Paese si è sviluppata la pingue discendenza di Giacomo. Sempre in
Padernello, il 26 novembre 1895, si sposavano Carlo di Luigi Nasato e di Maria Luigia Rossetto,
nato a Istrana, con Angela Candida Bordignon di Lorenzo e Lucia Mussato, ed erano dei Moréti. Il
9 marzo 1880, in Padernello, nasceva Nasato Giovanni Martino detto Moretto, di Antonio e di
Caterina Loro, uniti in matrimonio nella parrocchia di Porcellengo il 6 giugno 1860.
[…] Con l’andar del tempo e aumentando i nuclei familiari, parte dei Moréti di Sovernigo dovettero
trasferirsi in Via Trieste, fittavoli dello stesso ente ospedaliero, e per distinzione presero il
soprannome Moretèi. Altri erano indicati come Sgagna (dal cognome Gagno) risiedendo, poco
lontano, in Via 24 Maggio, dove tuttora risiedeno dei pronipoti.
I Nasato di Via San Luca, invece, furono chiamati Moretóni, non solo per distinzione, ma perché
risiedevano nella casa colonica dell’Ente S. Maria degli Esposti di Venezia un tempo abitata da
famiglie Moretton. Non furono pochi quelli di questo ramo che emigrarono verso il Nordamerica
fin dall’alba del secolo scorso. Tra questi Ferdinando (1875), figlio di Giuseppe qm. Martino e di
Maria Luigia Polo, nato e sempre domiciliato a Paese, meno un anno che fu in America, tre anni
militare e sette mesi a Padernello, che il 3 febbraio 1904 s’accompagnò in Santo Matrimonio con
Luigia Angela Perin (1880) di Casella d’Asolo, figlia di Giacinto e di Mondin Maria Teresa.
Conobbe la futura sposa quand’era stata serva per quattro anni in Casa Quaglia a Paese e a
Padova. Era un evento fortunato per una giovane trovare servizio presso una famiglia benestante,
così, oltre a godere del vitto e alloggio, poteva raggranellare il necessario per la dote da sposa.
[…] Dall’unione di Fiorino Nasato e Clelia Mattiazzi videro la luce: Teresina Maria Pia (1941), che
è divenuta moglie di Silvio Perusini; Luigi Martino (1942), che ha sposato Ida Regina Giacomin,
accasandosi poi con Theodora Svatin e infine con Conchita Connie Rose Homrich; Giancarlo
Guerrino (1944) coniugato in prime nozze con Joan Fleming e poi con Arlene Lucero Gacita;
Ferruccio Emilio (1949-2011), chiamato Fred, coniugato con Patricia Goforth.
E fu con l’arrivo del quarto figlio che, considerate le scarse risorse che offriva il lavoro di
contadino, Fiorino decise di emigrare in Canada dove già l’aveva preceduto la sorella Angela,
maritata in Barbisan, che gli diede ospitalità per circa un anno e mezzo, ossia finché trovata
occupazione presso una fornace in Cooksville, nel dicembre 1950 si fece raggiungere dai suoi cari
andando a stabilirsi a Port Credit, Peel, Ontario. Clelia, con i quattro figli s’imbarcò il 15 dicembre
a Genova sull’Atlantica sbarcando a Halifax dopo dodici giorni di navigazione, parte dei quali in
mezzo alla tempesta, con alte onde che minacciavano di travolgere la nave che continuava a rollare
paurosamente. La maggior parte dei passeggeri fu colta dal mal di mare, mentre le sedie della
grande sala da pranzo si rovesciavano continuamente e dovettero essere legate tra loro. […]
(la lunga epopea di questa famiglia si trova nel 5° vol. Famiglie d’altri tempi – Nato all’aurora, 2023,
reperibile online)