La famiglia Zuppicchiatti (Taront e Bas)
Giobatta Zuppicchiatti, figlio di Antonio e di Maria Bertolini, era il capostipite di due rami della
famiglia di Pozzecco di Bertiolo, nel Friuli-Venezia Giulia: i «Taront» e i «Bas». Anche questa è
una famiglia rurale che ha conosciuto la diaspora per cercar fortuna in patria e all’estero. Giobatta si
era sposato con Teresa Bertolini che nel 1852 gli aveva dato Pierantonio dando origine ai «Taront».
Rimasto vedovo nel 1876, si risposò cinque anni dopo con Teresa Toneatti che gli diede Luigi
(1882), soprannominato «Bas».
[…] Da Giobatta e Teresa Bertolini nacque dunque Pierantonio che si accasò con Caterina Savoia,
dai quali derivò Domenico detto Taront, che nel 1906 sposò la compaesana Luigia Bertolini, figlia
di Luigi e di Elisabetta Savoia. Una nuova generazione venne da questi sposi che fecero venire al
mondo una prole di cinque creature. Il primogenito era Luigi (1907-89), un tipo gioviale e ottimista,
che sapeva catturare le simpatie della gente con una spiccata ironia e l’innato buonumore; si
coniugò con la concittadina Anna Bertolini (1910-99). Il secondo era Giuseppe (1909), al quale era
seguita Caterina che diventerà moglie di Miro Puppato, della famiglia con cui è iniziata questa
storia. C’era poi Rinaldo, nato quando scoppiava la Grande Guerra, morì ottantenne nel 1995. Per
ultima era nata Rina (1920) che andò sposa a Fausto Bertolini, la coppia che si prodigò per far
entrare in Canada la famiglia di Miro Puppato. Una curiosità emerge nella discendenza degli
Zuppicchiatti: ricorrentemente pescarono le loro spose nella famiglia Bertolini; oltre alla matriarca
Maria, quattro figurano nel ramo dei Taront e almeno una in quello dei Bas.
[…] Luigi Zuppicchiatti nacque il 17 novembre 1907 a Pozzecco di Bertiolo (Udine), da Domenico
detto Memi Taront e Luigia Bertolini dei Michelin, una famiglia di agricoltori. A Luigi seguirono
cinque fratelli: Antonio (1908), Giuseppe (1909), i gemelli Caterina e Rinaldo (1915), e Rina
(1920). Il primogenito aveva frequentato le prime tre classi elementari perché già a dieci anni
doveva aiutare in famiglia: nei campi, nella cura degli animali, nella pulizia della stalla, oltre a
dissodare e a coltivare la terra. Era un lavoro pesante, da spaccarsi la schiena, che non gli piaceva.
Giuseppe, suo fratello, a ventitré anni preferì un posto di lavoro statale a Roma, Rinaldo invece
emigrò in Lombardia, a Sondrio. Luigi manifestò ai genitori il desiderio di lasciare la campagna per
un lavoro più appagante e meno faticoso. Trovò delle resistenze perché loro avrebbero voluto che il
primogenito seguisse la tradizione familiare, di contadino, ma data l’insistenza alla fine
capitolarono. Si rivolse a persone e istituzioni finché trovò quello che cercava. Entrò in contatto con
una fabbrica di mobili di Sclaunicco, nel comune di Lestizza (Udine). Parlò con il direttore
manifestandogli il desiderio di apprendere il mestiere di falegname e quello acconsentì. Così, due
volte alla settimana, appena finiva di accudire le bestie, si recava a Sclaunicco in bicicletta, distante
dieci chilometri, e stava qualche ora nella falegnameria a imparare a lavorare il legno.
Ritornava con il buio, stanco morto, per riprendere il lavoro il giorno dopo, così per alcuni anni. Ora
lo assecondavano anche in famiglia purché non trascurasse il lavoro di casa. Nel frattempo,
s’innamorò di Anna Bertolini figlia di Giuseppe «Cjanton» e di Scolastica Toffolutti e la sposò
ormai trentenne il 20 novembre 1937.
[…] A Brisbane gli immigrati alloggiavano in Zillmere, nel sobborgo settentrionale della città.
Erano là per costruire case di legno per la Commissione Edilizia, allo scopo di integrare nuovi
migranti. Il progetto prevedeva la costruzione di migliaia di case in vari sobborghi. In conseguenza,
sorsero nuovi quartieri ovunque.
Dopo alcuni mesi, il governo australiano propose a chiunque lo volesse di rimanere in quel Paese,
offrendogli anche l’abitazione per sé e per la propria famiglia. Luigi scrisse subito ad Anna
prospettandole il nuovo futuro e lei fu ben felice di accogliere la proposta e di raggiungere il marito.
[…] Finalmente riunita, la famiglia di Luigi ottenne una casa nuova dal governo e poté sistemarsi a
Zillmere. Iniziava una nuova vita per tutti: lavoro assicurato, scuole per le ragazze e apprendimento
della lingua, nuove amicizie. […]
(la storia completa si trova nel 5° vol. Famiglie d’altri tempi – Nato all’aurora, 2023, reperibile online)